Il lavoro di un avvocato, noto per le lunghe ore e i pesanti carichi di lavoro, sta subendo una rivoluzione grazie all’Intelligenza Artificiale. Nello specifico, l’IA generativa, uno degli sviluppi tecnologici più impattanti della storia dell’essere umano.

Uno studio del 2023 condotto da ricercatori dell’Università di Princeton, dell’Università della Pennsylvania e della New York University ha scoperto che i “servizi legali” sono tra i settori più esposti ai cambiamenti occupazionali derivanti dall’IA generativa. Un altro rapporto pubblicato nel 2023 da Goldman Sachs ha stimato che il 44% del lavoro legale potrebbe essere automatizzato dai nuovi strumenti di AI.

L’intelligenza artificiale migliora l’efficienza del lavoro legale attraverso l’automazione. La tecnologia può essere utilizzata per assistere nella ricerca, eseguire analisi contrattuali e persino generare contratti, accordi e altri documenti legali.

Gli strumenti di IA possono ora occuparsi della lettura infinita, della sintesi, della creazione e dell’archiviazione di documenti normalmente assegnati agli avvocati praticanti. Anche se non sostituirà completamente gli avvocati, l’emergere dell’IA generativa promette di cambiare radicalmente la natura degli studi legali, nonché il loro modello di business.

Che ci sarà un’accelerazione dell’adozione della IA ormai è fuori discussione ma come si evolverà, è ancora da vedere. Una certezza è che si creerà un forte divario fra gli studi che sapranno capirla e adottarla per migliorare i propri processi in modo resiliente e quelli che invece faranno resistenza al cambiamento diventando immediatamente obsoleti.

come ottimizzare il lavoro negli studi legali con l'AI

IA e lavoro

Perché un futuro automatizzato non necessariamente significherà disoccupazione? Come può essere utilizzata con profitto l’IA negli studi legali?

Il settore legale è stato identificato molte volte come una delle prossime vittime della “disruption” dell’IA. Già 10 anni fa si iniziava a dire che l’intelligenza artificiale avrebbe reso inutile la figura dell’avvocato in carne ed ossa. In realtà, fino ad ora, questa tecnologia è servita più come strumento piuttosto che come sostituto, aiutando i professionisti a identificare, classificare e ordinare rapidamente ed efficientemente i propri documenti.

L’ultima euforia dell’IA generativa, con l’ingesso del tool ChatGPT, sta riaccendendo queste discussioni. Gli strumenti di IA sono ormai capaci di leggere, analizzare e riassumere ampie porzioni di testo, automatizzando gran parte di ciò su cui avvocati, praticanti e altri professionisti del settore spendono normalmente gran parte del loro tempo.

Il tool di Intelligenza Artificiale Generativa ChatGpt-4 ha superato da solo l’esame legale americano è questo è solo un esempio di alcune delle potenzialità e delle sfumature di GPT-4, compreso il fatto che è stato in grado di generare interi saggi. Perchè allora non utilizzare questo strumento nel lavoro quotidiano e ottenere risultati migliori per i propri clienti?

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Software AI verticalizzati sul settore legale come Casetext, Latch, Harvey e altri hanno adottato GPT-4 e altri modelli di linguaggio e li hanno adattati specificatamente per il settore legale. Questi tool possono aiutare gli avvocati a ricercare precedenti giurisprudenziali rilevanti, statuti, regolamenti e opinioni legali, selezionando tra migliaia di pagine in pochi minuti non solo i documenti integrali, ma anche riassumendoli e evidenziandone le parti più importanti.

Gli strumenti di AI possono anche aiutare nell’analisi dei contratti (parte fondamentale della professione legale), rivedendoli e fornendo informazioni sulle potenziali criticità o questioni di conformità. Alcuni possono persino generare documenti legali da soli, un processo in cui un avvocato inserisce requisiti specifici o dettagli chiave nello strumento e il sistema genera una bozza preliminare, che poi può essere revisionata e perfezionata da professionisti umani.

intelligenza artificiale generativa

Non indagare le potenzialità di queste tecnologie dirompenti può essere considerato negligente o poco professionale esattamente come se a suo tempo ci si fosse rifiutati di usare Google.

Ma non siamo così indietro, i grandi studi legali americani stanno ovviemente sperimentando l’introduzione massiva di queste tecnologie così come i reparti legal delle principali aziende.

Per esempio a febbraio 2023, lo studio legale internazionale Allen & Overy ha stipulato una partnership per l’utilizzo del tool Harvey, che fornisce assistenza a migliaia di avvocati dello studio nella ricerca legale, nella redazione di documenti e nell’analisi contrattuale. LexisNexis, un fornitore di dati e analisi nel settore legale, ha annunciato a maggio 2023 di aver creato una nuova piattaforma di Generative AI utilizzando la tecnologia GPT e si è alleato con alcuni dei più grandi studi legali degli Stati Uniti, tra cui Baker McKenzie, Foley & Lardner e Reed Smith. E diverse aziende Fortune 50, come Microsoft e Ford Motor, così come i prestigiosi studi legali DLA Piper e Kirkland & Ellis, hanno testato uno strumento creato da Casetext chiamato CoCounsel.

Questo software non fa nulla che gli avvocati o i praticanti non possano comunque fare da soli. È solo in grado di farlo più rapidamente ed efficientemente di qualsiasi essere umano sia fisicamente in grado di fare, offrendo così un potenziale di risparmio di tempo e costi.

Negli studi legali c’è una quantità di lavoro ancora manuale che potrebbe essere automatizzato liberando risorse per attività a maggior valore aggiunto.

Un cambiamento molto probabile che l’IA apporterà è il paradigma dell’ora fatturabile che rimane il modello di business dominante nel lavoro legale. Se infatti verrà migliorata l’efficienza si dovranno trovare modi di valorizzare il lavoro fatto al di là tel tempo impiegato.

Detto ciò, se l’IA dovesse impattare maggiormente su alcuni tipi funzioni, sarebbero probabilmente le persone che lavorano nel cosiddetto “diritto transazionale”, come risoluzione delle tasse, immigrazione e pianificazione patrimoniale cioè tutte quelle attività che non richiedono molte controversie legali. Tutte attività che richiedono per essere esperite una prevalenza di ricerca di documenti corretti e la presentazione delle pratiche, cose che una macchina può fare ora a un prezzo e in un tempo molto inferiori rispetto a un avvocato umano.

Potrebbe anche sostituire il “l’incubo degli avvocati più junior”, come leggere e riassumere migliaia di pagine di testo. Questo insistiamo non significa assolutamente che questi strumenti non richiedano una supervisione umana dei loro output.

Usando una metafora, l’IA per il momento va vista come “le braccia” e l’Avvocato come “la mente”.

L’IA può fornire consulenza legale?

Forse l’IA non sostituirà tutti gli avvocati. Ma può comunque fornire una valida consulenza legale? Al momento, la risposta è “non proprio”.

Può avvicinarsi e può essere anche molto convincente ma che ci sia oggi un sistema in grado di applicare accuratamente la legge a un caso specifico per fornire consulenza legale è pura propaganda.

Nella pratica, fornire consulenza legale affidabile e precisa richiede una grande conoscenza della legge, ma anche una comprensione sfumata del contesto in cui la legge esiste. Il lavoro dell’avvocato va al di là dell’applicazione nozionistica della legge. Gli avvocati, regolamentano il comportamento umano, per questo il comportamento umano e l’interazione umana sono fondamentali. A volte la risposta legale non è la risposta giusta, a volte c’è un modo per risolvere il problema dell’interazione umana senza l’intervento rigido della legge.

L’IA non comprende queste sfumature e potrebbe trarre conclusioni che potrebbero non produrre il miglior risultato per un cliente.

Gli algoritmi di Intelligenza Artificiale applicato all’interpretazione dei casi o alla loro soluzione possono commettere errori e quando si tratta di vite umane questo non è permesso.

In effetti, se male interrogato o se non verificato da un’occhio umano competente l’algoritmo può inventare informazioni, un fenomeno che gli esperti chiamano “allucinazione”, è che è forse il maggiore ostacolo di questa tecnologia verso una completa adozione nell’industria legale, una professione che invece si basa sulla ricerca e valutazione dei fatti.

Un esempio concreto ed evidente è accaduto di recente, quando un avvocato di New York si è trovato nei guai per aver utilizzato ChatGPT per la ricerca legale in una causa per lesioni personali. Ha redatto un memoriale di 10 pagine, citando più di mezza dozzina di precedenti decisioni dei tribunali. Si è scoperto che tutte queste citazioni erano completamente inventate dal chatbot. L’avvocato è stato sanzionato da un giudice federale e multato per 5.000 dollari, insieme a un collega.

L’incidente, che è emerso da una causa altrimenti oscura e di routine, ha attirato l’attenzione sia del mondo tecnologico che del mondo legale, servendo come una sorta di barzelletta e monito dei pericoli dell’intelligenza artificiale. Da allora, diversi giudici federali hanno emesso ordini che richiedono agli avvocati di divulgare quando hanno utilizzato l’IA generativa per creare documenti legali.

Tuttavia, studi legali e dipartimenti legali in tutto il mondo continuano a sfruttare un numero crescente di software per far fronte alle esigenze della gestione dei casi, della ricerca e della stesura di documenti legali.

Strumenti Legal AI

Ci sono molti strumenti Legal AI disponibili sul mercato oggi. Alcuni sono progettati per aiutare gli avvocati a semplificare le attività di ricerca e la stesura di documenti, altri sono progettati per eliminare del tutto la necessità di praticanti. E molti di essi hanno registrato una crescita rapida negli ultimi anni.

HARVEY

Harvey utilizza una combinazione di analisi dei dati, machine learning e natural language processing per automatizzare vari aspetti della pratica legale, inclusa l’analisi contrattuale, la conformità normativa, la due diligence e il contenzioso. La piattaforma si basa su GPT-4, il grande modello di linguaggio di OpenAI, che è stato successivamente ottimizzato per il lavoro legale. In effetti, il fondo di investimento di OpenAI è stato uno dei numerosi grandi investitori che hanno sostenuto Harvey con un round di finanziamento di serie A di 21 milioni di dollari nell’aprile 2023.

Fondata nel 2022, Harvey ha già fatto progressi in diversi importanti studi legali. L’azienda ha stretto una “alleanza strategica” con la gigante dell’accounting PWC nel marzo 2023 e ha firmato una partnership di lancio esclusiva con lo studio legale internazionale Allen & Overy nel febbraio 2023. A&O è il settimo studio legale più grande al mondo e ha reso Harvey disponibile a circa 3.500 dei suoi avvocati in 43 uffici. Secondo David Wakeling, responsabile del gruppo di innovazione del mercato di A&O, la tecnologia promette di essere un “game-changer” non solo per lo studio, ma per l’intera industria legale.

DONOTPAY

Donotpay è stato lanciato nel 2015 come “il primo avvocato robot al mondo”, generando inizialmente il testo necessario agli utenti per presentare reclami e annullare abbonamenti. Nel corso degli anni, l’azienda ha ampliato i suoi servizi, utilizzando l’intelligenza artificiale per aiutare le persone a registrare un marchio, presentare una denuncia alla polizia e persino citare in giudizio le persone. Nel 2022, ha anche lanciato un chatbot che può aiutare gli utenti a negoziare le bollette utilizzando GPT-3 – lo stesso grande modello di linguaggio usato per la prima volta da ChatGPT di OpenAI – intrattenendo conversazioni interattive con diverse aziende tramite chat di testo in tempo reale.

Nel 2023, Donotpay ha fatto notizia per il suo piano di utilizzare il chatbot per aiutare una persona a combattere una multa per eccesso di velocità direttamente in un tribunale fisico. Secondo Joshua Browder, CEO e co-fondatore dell’azienda, l’intento era far sì che l’IA “ascoltasse” il caso e poi generasse risposte utilizzando GPT-3. Il cliente avrebbe quindi ascoltato quelle risposte tramite un paio di AirPods e le avrebbe ripetute esattamente al giudice presiedente.

Lo schema ha suscitato molte polemiche, compresi i rappresentanti del collegio degli avvocati dello stato, ha detto Browder in un tweet, il che lo ha indotto a “rinviare” il caso in tribunale in seguito a presunte minacce di carcere. L’azienda si sta anche confrontando con una causa proposta di class action che sostiene che il sito offre “documenti legali di bassa qualità” e fornisce “servizi legali non autorizzati”.

LATCH

Latch utilizza GPT-4 per semplificare il processo di revisione e di modifica dei contratti per gli avvocati. Offre inoltre strumenti di gestione dei casi, monitoraggio del tempo, fatturazione e comunicazione con i clienti. Il software è un add-in di Microsoft Word, il che significa che gli avvocati possono utilizzare Latch direttamente da Microsoft Word. E si integra con vari servizi di archiviazione cloud, facilitando la centralizzazione dei dati degli studi legali e la collaborazione tra loro nei casi.

Latch è stato lanciato nell’aprile 2023 e in appena un mese la startup aveva una lista d’attesa di oltre 80 aziende, ha dichiarato il co-fondatore Min-Kyu Jung al Wall Street Journal. Ora le aziende possono ottenere un accesso parziale entro un giorno dalla firma di un accordo con la startup.

Perchè muoversi subito?

Uno studio legale dovrebbe iniziare a sperimentare ed adottare strumenti di intelligenza artificiale per ottimizzare il lavoro per diversi motivi:

  1. Efficienza: L’IA può automatizzare attività ripetitive e time-consuming, come la ricerca legale e la redazione di documenti, liberando tempo prezioso per gli avvocati per concentrarsi su compiti più strategici.
  2. Riduzione dei costi: L’automazione delle attività può ridurre i costi operativi, poiché l’IA può svolgere alcune mansioni precedentemente affidate a personale junior o paralegale.
  3. Maggior precisione: Gli strumenti di IA possono analizzare enormi quantità di dati in modo rapido e accurato, migliorando la precisione delle analisi e delle ricerche legali.
  4. Migliori risultati per i clienti: L’IA può fornire informazioni più dettagliate e approfondite, consentendo agli avvocati di prendere decisioni più informate e di fornire consulenza legale di alta qualità ai propri clienti.
  5. Adattamento alle nuove tecnologie: Con l’IA che diventa sempre più presente in molti settori, uno studio legale deve adattarsi alle nuove tecnologie per rimanere competitivo e all’avanguardia nell’industria legale.
  6. Innovazione: L’adozione di strumenti di IA dimostra un impegno verso l’innovazione e la volontà di utilizzare tecnologie all’avanguardia per migliorare i servizi offerti.

In poche parole, l’integrazione di strumenti di intelligenza artificiale nell’attività di uno studio legale può portare a una maggiore efficienza, riduzione dei costi e miglioramento della qualità del servizio, offrendo un vantaggio competitivo nel mercato legale in continua evoluzione.